Sono al termine del quarto anno di frequentazione del movimento Darsi Pace, primo anno dell’Approfondimento Per donare. Desidero raccontare lo stato mentale di un mattino, dopo una notte densa di sogni complessi, con le parole che non oso definire versi.
I sogni che avevo vissuto disegnavano una trama che, da sveglia, non riuscivo più a decifrare.
Mi accorgevo di essere pensierosa, sì, ma serena: sentivo di aver raggiunto qualcosa di importante, forse una nuova chiarezza.
Lasciavo il mio sogno dov’era e mi dedicavo, come di consueto, alla meditazione poi alla preghiera dei figli di Dio.
Intanto sentivo che la meditazione giornaliera e il lavoro disciplinato degli esercizi di auto conoscimento avevano preparato il mio terreno interiore ad accogliere con umiltà anche le parti di me incomprensibili a me stessa, tutto il male e le sue mille diramazioni presenti e operanti nelle mie profondità.
Vedevo anche come le cadenze ritmiche dell’ispiro e dell’espiro, favorissero un abbandono consapevole e fiducioso verso uno stato di coscienza più alto, attento, confidente e vigile.
Sono poi uscita e mentre camminavo pensavo con dolcezza a mia madre, alla sua sofferenza, alla sua vita intrecciata con la mia e mi veniva all’improvviso in mente una parola e un’immagine, la parola “lava” e l’immagine di un vulcano .
Rientrata in casa cominciavo a scrivere:
VISIONI
“ Lava infuocata
il tuo dolore
Madre.
E’ scorsa su di me
senza alleviarti
Impotente muta
ho assistito
alla tua sofferenza
divenuta mia
Si è nascosta
in agguato
nei miei abissi
Ma guarda ORA
vedi
rifiorisce la collina
La Tua luce
gloriosa
lama d’Amore ardente
ricompone la scissione”
Dopo avere deciso di non ascoltare la voce che vuole che io tenga chiuse in me queste parole, superati i timori di essere ridicola e di dire sciocchezze, ho postato le parole nel sito riservato.
La risposta di una tutor al mio commento scorgeva in esse valori e simboli che io stessa non sarei stata in grado di individuare con tanta lucida penetrazione.
Eccola:
“…Riconoscere la separazione da noi stessi, dal Sé profondo e la distorsione che ne deriva è adesso un passaggio che si fa più chiaro e accessibile per scoprire che noi siamo apertura
infinita, IO creativo che si lascia plasmare e rifigurare nella relazione con il Creatore.
E’ stato meraviglioso per me scoprire in questo cammino iniziatico che la porta che apre a questo passaggio è la Madre, il femminile dell’Essere, interiorità dell’uomo e della donna, ma anche che l’intera Umanità è il femminile rispetto a Dio.
…Grazie per le parole poetiche che hai condiviso con noi”
E la risposta dell’altra tutor “…i versi che ci hai donato sono passaggi da leggere, meditare, assaporare, un vero dono.”
Brescia 08.06.2020